Entrammo al piano bar che già era pieno di persone, rimasi sbalordita : le grandi vetrate che circondavano la sala , incorniciavano un panorama a dir poco spettacolare, sembrava di essere a picco sul mare !le luci ancora accese illuminavano un piccolo palcoscenico dove vi capeggiava un pianoforte a coda tutto laccato nero ,
intorno ,tanti tavoli con tovaglie blu e bianche e come centrotavola fiori freschi e profumati di colori delicati ed eleganti .. per terra la tappezzeria attutiva il via vai delle persone troppo impegnate fra caffé ,brioches... e quant'altro ben di dio .. alla mia destra il grande bancone del bar e la mia postazione, un piccolo banchetto tondo anch'esso tirato a lucido, dove avrei passato il mio tempo fra scontrini e denaro!sì, avrei fatto proprio la cassiera!
Anna fu molto solerte nel presentarmi hai ragazzi del bar, definendomi una "tipa tosta" e qui per me ci fu un'altra pausa di imbarazzo.. poi mi mise subito al lavoro, mi fece sedere sulla sedia e in mano mi porse un foglio pieno di numeri; aiuto! cosa sono? gli domandai.. " per ogni articolo devi battere un numero" mi disse.. "con il tempo li imparerai a memoria e tutto sarà veloce e semplice, ti faccio vedere.. " stette con me pochi minuti , mi elogiò con un "sei in gamba" e con una pacca sulla spalla si allontanò dicendomi " ora vado a dormire!fra due ore ti darò il cambio" ... ora vado a dormire? era pazza? mi lasciava qua da sola? le persone non mi diedero il tempo di riflettere, che già si accalcavano dietro la cassa, facevo scorrere il dito velocemente su e giù per quel foglio di numeri alla ricerca degli articoli, il caffé era il n.15 e il cappuccino il 10.. avevo il cervello che fumava! ma che razza di modo è questo di battere gli scontrini? non era più facile ricordare i prezzi in lire? meno male che nei miei precedenti lavori avevo fatto un po' la cassiera, almeno sui tasti sapevo metter mano , e anche velocemente! sembravo un burattino: non facevo altro che stornare e ribattere numeri , aprire la cassa e richiuderla ,10, 100, 1000 volte...
La ressa dopo circa un'oretta cessò ed io finalmente ebbi un attimo di respiro per guardarmi intorno... il ragazzo del bar non era mica male! anche lui mi guardava, ma forse perchè dovevo sembrare proprio impacciata in quella situazione! e infatti arrivò puntuale la fatidica frase " per essere la prima volta te la stai cavando bene !" si avvicinò a me e si ripresentò "piacere il mio nome è Alex" gli porsi anch'io la mano e da li incominciò una, diciamo semi-lunga conversazione su chi siamo,su cosa facciamo imbarcati ecc...,che cessò con l'arrivo un'ora più tardi di Anna per il cambio della guardia! ora sei libera" mi disse "alle 12 andrai a mangiare in saletta e per le 13 tornerai qui a darmi il cambio ok ? annuii ma in realtà che avrei fatto ora non ne avevo la minima idea,erano solo le dieci del mattino e di ritornare giu' in cabina non ci pensavo proprio!
Uscii nell'atrio che si divideva in due lunghi corridoi, uno era quello che conduceva al self-service e proseguendo nelle salette mensa e l'altro non lo avevo ancora esplorato; il tempo di muovere il primo passo in quella direzione che mi sentii cingere i fianchi, mi voltai di scatto pronta a reagire, ma quando vidi che era Alex ci pensai su, con fare educato mi disse che stava salendo al bar della piscina per sistemare la merce appena arrivata e se non mi dispiaceva gli avrebbe fatto piacere farmi da cicerone per il breve tragitto... acconsentii e cosi ci dirigemmo lungo il corridoio sulla mia sinistra... incrociammo l'atrio principale dove vi era la reception , poi ancora diritto fino a che ci fermammo sull'ingresso del duty free , Alex andò a salutare in modo molto caloroso la commessa che stava seduta dietro al banco: ah era lei la ragazza delle foto giù in cabina! ci presentammo: il suo nome era Federica e dall' accento inconfondibile doveva venire da Venezia , aveva i capelli biondi corti fino alle spalle, abbronzata in viso ed una corporatura longilinea... si mise a scherzare un po' sui comportamenti di Alex fino a che scoppiammo tutti in una fragorosa risata, ma purtroppo il tempo scorreva inesorabile e il nostro giro doveva continuare, così dandoci appuntamento in saletta per mangiare, salutammo e proseguimmo.
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